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Centrali più ecologiche

 

In quel difficile periodo, infatti, invitai più volte la società britannica ad attenersi alla legge presentando quanto prima un Piano di gestione dal quale risultassero le caratteristiche tecniche della centrale e quelle del progetto di ambientalizzazione.

L'Edipower, da parte sua, si limitò a "promettere" opere miranti a tutelare l'ecosistema e ad attivare dal 2006 l'alimentazione a ciclo combinato (metano) senza, però, supportare tali progetti con precisi piani aziendali.

Il fatto che persino la Camera, agli inizi del 2003, avesse prolungato il funzionamento a carbone della centrale, non mi scoraggiò spingendomi, comunque, a scrivere all'allora ministro per l'ambiente Matteoli, al presidente della commissione industria Pontone e al presidente della commissione ambiente Novi, una nota esprimendo forte preoccupazione per le sorti dell'ambiente nell'area brindisina, per nulla tutelata da un simile provvedimento che cancellava ogni possibilità concreta di vincoli per Edipower a favore dell'alimentazione a ciclo combinato.

Le diverse posizioni sulla centrale termoelettrica di Brindisi nord si scontrarono nuovamente nella Conferenza dei servizi che si tenne presso il ministero delle attività produttive il 21 maggio 2003. In quella sede, Edipower propose di far funzionare due dei suoi quattro gruppi alimentandoli a carbone, fornendo propri dati sui livelli di emissione che non avrebbero superato i limiti imposti dalla legge. Io, invece, dopo aver sottolineato che dati non rilevati in contradditorio con un soggetto pubblico, ovvero col Presidio multizonale di prevenzione dell'Asl, non hanno alcun valore provante, suggerii l'utilizzo di un solo gruppo a carbone e il mantenimento di un altro di riserva.

In breve, sollecitai quanto meno controlli più assidui per consentire all'Arpa di acquisire un flusso di informazioni tale da valutare l'importanza della situazione e l'evoluzione della stessa.

Una veritiera cronaca di quei giorni serve per ripercorrere in modo puntuale i fatti e, al contempo, per sottolineare le mie effettive, durature, chiare e definite prese di posizione che non subiscono ripensamenti in virtù di ruoli istituzionali esercitati in diversi contesti politici.

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