Contro i delitti sull'ambiente
Lo scempio del nostro territorio si materializza soprattutto nella diffusa illegalità caratterizzante il ciclo di smaltimento rifiuti, poggiatosi negli ultimi decenni soprattutto sul sistema delle discariche (ad esempio Ugento, Cavallino, Grottaglie) e nel ricorso massiccio e distorto alle energie rinnovabili. Esse, oltre a rivelarsi come importanti opportunità di sviluppo, sono divenute in alcuni casi oggetto di corposi investimenti da parte della criminalità organizzata, interessata esclusivamente a fare business a scapito del nostro territorio. Per non parlare delle nostre coste e spiagge sempre più stabilmente sfregiate dal proliferare del cemento.
Il disegno di legge n. 879 presentato dal senatore Michele Saccomanno, partendo da questo difficile contesto, intende introdurre nel codice penale il titolo VI – bis concernente i delitti sull'ambiente.
Il provvedimento – come sottolineato dallo stesso senatore – introduce il concetto di ambiente, considerato come "il complesso delle risorse naturali, sia come singoli elementi che come cicli naturali, nonché delle opere dell'uomo protette dall'ordinamento per il loro interesse ambientale, artistico, turistico, architettonico archeologico e storico".
L'ambiente ed il territorio pugliese sono stati oggetto negli ultimi anni di numerose aggressioni e comportamenti speculativi che ne hanno alterato e compromesso la riconosciuta bellezza e tipicità. Su tutte lo sviluppo di mega impianti eolici e fotovoltaici nonché l'utilizzo di discariche e altri metodi illeciti per la chiusura a dir poco approssimativa, del ciclo di smaltimento dei rifiuti. Questo disegno di legge in che modo va ad incidere su tali problematiche?
"Il disegno di legge 879, come si legge nel titolo, intende introdurre nel codice penale una serie di norme dedicate ai delitti contro l'ambiente. In particolare contiene due disposizioni: la prima, di otto articoli, che permette di codificare la materia sotto il profilo penalistico e la seconda, relativa alle norme processuali, che, prevedendo il sequestro delle aree interessate dai reati, incentiva gli operatori di polizia giudiziaria ad attuare azioni efficaci sul piano della repressione concreta. Ma la novità consiste soprattutto nell'inserimento, per la prima volta nell'ordinamento italiano, della definizione di ‘ambiente' come bene giuridico, che come tale va tutelato".
Analizzando nel merito il disegno di legge per quanto concerne i traffici di sostanze o energie di qualunque natura, si evincono forse delle pene alquanto blande, inefficaci soprattutto per quelle regioni come la Puglia in cui si registrano il maggior numero di reati ambientali. Basti pensare che solo dal 15 giugno al 15 settembre sono stati segnalati ben 409 presunti reati ambientali nella nostra regione, di cui 95 nel solo Salento. Detto ciò, può tale provvedimento costituire un valido deterrente al proliferare dei reati ambientali sul territorio pugliese?
"Sì, sicuramente rappresenta un elemento frenante per la ragione che la configurazione di nuove fattispecie di reato nell'ambito del codice penale riflette da un lato la consapevolezza dei cittadini nei confronti di questi temi e dall'altro una maggiore sensibilizzazione, propria della nostra epoca, nei confronti delle risorse naturali, tra l'altro considerate esauribili, quali beni comuni da proteggere da un eccessivo sfruttamento".
Tra le misure previste vi sono quelle indirizzate alle associazioni di tipo mafioso che negli ultimi anni hanno sempre più investito nelle energie alternative e nel settore rifiuti, acquisendo in quest'ultimo caso e in alcune realtà territoriali importanti appalti grazie alle collusioni politiche. In quale misura può essere utile un disegno di legge se rimane di fatto, per fattori politico-sociali, economici e culturali, difficile sconfiggere tali connivenze?
"A mio avviso il compito del legislatore è quello di ragionare su un determinato argomento e di proporre dei principi utili a rappresentare la realtà nel suo evolversi. Pertanto il presente disegno di legge ha l'obiettivo di indirizzare i comportamenti degli uomini che vivono all'interno della comunità attraverso regole certe. Mentre, per quel che riguarda il problema delle connivenze, confido nel lavoro della magistratura che possiede gli strumenti adeguati per affrontare e sconfiggere le dinamiche deviate di un territorio.
Michele Saccomanno è senatore Pdl dal 29 aprile 2008. E' componente della XII Commissione Igiene e Sanità. La sua percentuale di presenze nelle votazioni svolte fino ad oggi è del 89,24%.
Articolo di Salvatore Ventruto
Fonte: iltaccoditalia.info