Il mio intervento all'interno della trasmissione La Storia oscura - Crisi Italia
In onda su www.radiocusanocampus.it
Una toccante inchiesta sui famigerati OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) seguendo la commissione d’inchiesta del Senato che ha verificato le condizioni in cui versano coloro che vi sono rinchiusi dentro.
In Italia esistono 6 OPG, comunemente chiamati manicomi criminali, all’interno vi sono rinchiuse circa 1500 persone. Il racconto in prima persona di un attore, ex-internato in uno di questi ospedali, si intreccia con le riprese effettuate, senza preavviso, in questi luoghi “dimenticati” anche dallo Stato. Queste istituzioni sono rimaste sostanzialmente estranee e impermeabili alla cultura psichiatrica riformata, e il meccanismo di internamento non è stato interessato dalla legge del 1978 che prevedeva la chiusura degli ospedali psichiatrici.
Viene deciso di chiuderli nel 2013 ma lo scandalo si somma allo scandalo perché nel silenzio delle istituzioni la chiusura viene rimandata al 2015.
Una commissione parlamentare d’inchiesta ha fatto luce sullo stato di abbandono, degrado e non cura degli internati e ha fatto approvare una legge che ne prevede la chiusura.
Lo Stato della follia è partito dalle ispezioni della commissione con @ignaziomarino e @saccomanno1 ed ora è in sala. Nei migliori cinema...
— Francesco Cordio (@FCordio) March 24, 2014
Il film intende accompagnare, e far vivere lo spettatore, in questi luoghi dove le persone, fin dagli inizi del ‘900, sono relegate e disumanizzate dal trattamento farmacologico, dall’abbrutimento delle celle di isolamento e dei letti di contenzione.
Il documentario porta alla luce lo stato di abbandono delle strutture psichiatriche e la privazione dei più elementari diritti costituzionali alla salute, la cura, la vita di tanti malati mentali.
Francesco Cordio è regista e attore. Fra i suoi lavori “Ergastolo bianco” (2011) documentario realizzato per la trasmissione Presa diretta, vincitore anche del premio Ilaria Alpi.
Roma, 11 apr. (Adnkronos Salute) - Gli ortopedici "sono tra i più colpiti dalle denunce perché, soprattutto in traumatologia, operano sulle urgenze. Il contenzioso si potrebbe ridurre attraverso un buon consenso informato con il paziente e una buona scrittura della cartella clinica. Inoltre le strutture devono assumersi le loro responsabilità sull’organizzazione e il monitoraggio dei rischi clinici". Lo affermano gli esperti della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot), durante il convegno nazionale ‘Medici legali e ortopedici a confronto’, a Roma, organizzato insieme alla Federazione delle Associazioni Medico Legali Italiane (Famli) e all’Associazione sindacale chirurghi ortopedici e traumatologi italiani (Nuova Ascoti). Due giornate di incontro che fanno il punto su responsabilità professionale, assicurazioni e rischio clinico. Gli ortopedici chiedono che venga "finalmente definito l’atto medico, per spiegare cosa sia il trattamento medico chirurgico e a cosa sia finalizzato". Un passaggio che, evidenziano, manca solo in Italia, Polonia e Messico.
Risultato, i medici pur di non incorrere in contenziosi giudiziari prescrivono molteplici esami e visite, o addirittura evitano di operare i casi complessi. Quanto ancora sarà sostenibile questo sistema? "Chiediamo l’immediato intervento di Governo e Parlamento. La legge Balduzzi non basta", affermano gli ortopedici. "Il dialogo e la collaborazione tra professionisti della salute è fondamentale in tempo di tagli e impoverimento della professione medica. Chiediamo che venga riconosciuto l’impegno delle società scientifiche nel dibattito sulle riforme", sottolinea Paolo Cherubino, presidente Siot. "L’anno scorso abbiamo scioperato, ma non basta. Dobbiamo motivare i medici con queste iniziative per porre un freno alla medicina difensiva. Bisogna ripartire dal concetto che il medico opera a fin di bene. Governo e Parlamento rimettano mano alla normativa inserendo la definizione di atto medico e impegnando le strutture sanitarie a gestire il percorso di responsabilità", commenta Michele Saccomanno, presidente della Nuova Ascoti. "Si sente tanto parlare di contenzioso medico legale, ma il medico legale interviene solo alla fine di questo percorso. Quindi è un bene che si relazioni con lo specialista. Camminiamo insieme e con le medesime finalità per ripristinare quel feeling tra medico e paziente che sembra perduto", conclude Mario Tavani, presidente Famli.
(ANSA) - ROMA, 1 APR - Una ''proroga della vergogna di Stato''. Così Michele Saccomanno - ex senatore della XIV legislatura, componente della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del SSN e relatore dell'inchiesta sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg) - commenta il varo del decreto che fa slittare la chiusura di tali strutture al 2015.
''Il Governo assicura per il futuro - afferma Saccomanno in una nota - un monitoraggio che fino ad ora non ha fatto e dobbiamo sperare che le Regioni, impegnate l'anno prossimo in una tornata elettorale, non coprano ancora una volta le loro coscienze dimenticando circa 1000 segregati negli OPG, poiché tanto non votano e sono un numero irrilevante di cittadini''.
''Nemmeno con i 150 anni dell'Italia riunita - conclude - ci siamo liberati di una vergogna di Stato riconosciuta anche dal presidente Napolitano''. (ANSA).
In Italia esistono 6 OPG, comunemente chiamati manicomi criminali, all’interno vi sono rinchiuse circa 1500 persone.
Il racconto in prima persona di un attore, ex-internato in uno di questi ospedali, si intreccia con le riprese effettuate, senza preavviso, in questi luoghi “dimenticati”anche dallo Stato. Queste istituzioni sono rimaste sostanzialmente estranee e impermeabili alla cultura psichiatrica riformata, e il meccanismo di internamento non è stato interessato dalla legge del 1978 che prevedeva la chiusura degli ospedali psichiatrici.
Una commissione parlamentare d’inchiesta ha fatto luce sullo stato di abbandono, degrado e non cura degli internati e ha fatto approvare una legge che ne prevede la chiusura.
Lo Stato della follia è partito dalle ispezioni della commissione con @ignaziomarino e @saccomanno1 ed ora è in sala. Nei migliori cinema...
— Francesco Cordio (@FCordio) March 24, 2014
Il film intende accompagnare, e far vivere lo spettatore, in questi luoghi dove le persone, fin dagli inizi del ‘900, sono relegate e disumanizzate dal trattamento farmacologico, dall’abbrutimento delle celle di isolamento e dei letti di contenzione.
Il documentario porta alla luce lo stato di abbandono delle strutture psichiatriche e la privazione dei più elementari diritti costituzionali alla salute, la cura, la vita di tanti malati mentali.
PROIEZIONI
06 aprile 2014 Catania – Zo Centro Culture Contemporanee
31 marzo 2014 Milano - Cinema Beltrade
29 marzo 2014 Santa Ninfa (TP) – Sala del Consiglio Comunale
29 marzo 2014 Roma - Teatro Scuderie Villino Corsini
28 marzo 2014 Palermo - Cinematocasa
23-24-25-26 marzo Roma – Nuovo Cinema Aquila
21 marzo 2014 Caserta - Cinema Duel
15-16-20 marzo 2014 Perugia – Cinematografo Comunale Sant’Angelo
05 marzo 2014 Roma – Nuovo Cinema Aquila - Carcerazioni
21 febbraio 2014 Perugia - Cinematografo Comunale Sant’Angelo
10 dicembre 2013 Acquasparta (Tr) – Giornata Mondiale dei Diritti Umani
21 novembre 2013 Roma Piccolo Apollo
19 e 24 novembre 2013 Mar del Plata (Argentina) – Mar del Plata Film Festival
19 novembre 2013 Torino – Detenzioni
25 settembre 2013 Ferrara – Libri Galeotti
15 settembre 2013 Barcellona Pozzo di Gotto (Me) – Lo schermo della follia
06 settembre 2013 Riccione – Premio Ilaria Alpi
12 luglio 2013 San Vito lo Capo (Tr)SiciliAmbiente Documentary Film Festival
14 giugno 2013 Firenze – San Salvi città aperta
07 giugno 2013 Roma - Il documentario in sala
01 giugno 2013 Roma – Lo Spiraglio
19 marzo 2013 Bari – Bif&st
Il film è stato selezionato per le video library del mercato di:
Roma film festival 2013 – The Business Street
IDFA Amsterdam 2013 – Docs for sale
Fonte: lostatodellafollia-ilfilm.it