La Fondazione Tatarella, con il Patrocinio del Presidente del Consiglio regionale della Puglia, presenta il libro di Marcello Veneziani "Lettera agli Italiani".
Partecipano
Marcello Veneziani
Sen. Nicola Latorre
Sen. Michele Saccomanno
Modera
Annalisa Tatarella
Venerdì 30 ottobre 2015 - Villa Romanazzi Carducci - ore 19.00 - Bari
Se n’è andato, e c’è ancora tanto da fare!
Il primo pensiero è quasi un rimprovero per aver lasciato delle incompiute in un continuo darsi da fare, programmare. Un incalzare infaticabile di lavoro.
Avremmo organizzato con Lui la presentazione del Suo ultimo lavoro, già in stampa, a Palazzo Nervegna, a Brindisi; avremmo pianificato come ottenere impegni dal nuovo Direttore Generale per la Scuola per Terapisti; avremmo discusso come tutelare la professionalità degli ortopedici nella incudine di una responsabilità professionale non tutelata, ma inquisita; avremmo continuato a pensare in grande per la ortopedia.
Nelle gravose responsabilità dei miei impegni istituzionali mi è rimasto accanto per venti anni, proseguendo il percorso di Maestro nella professione e nella vita.
Io sono stato fortunato ad incontrarLo così come tutti i Suoi collaboratori ed allievi. Ne sono certo.
Aveva una personalità complessa, come era giusto che fosse per l’altezza del Suo pensiero, per la Sua ricchezza scientifica, per la Sua grande capacità organizzativa, per la Sua indiscutibile forza di rappresentare e difendere le Sue idee. Non è facile per nessuno vivere con un personaggio di tal fatta. Ma questa Sua ricchezza è stata fonte di sapere professionale e di vita per chiunque lo abbia incontrato.
La notte del 20 giugno ci ha lasciati. A Brindisi ha dato prestigio, professionalità e servizio in oltre trenta anni di instancabile impegno primariale in ospedale e nell’incontro con generazioni di studenti formati alla riabilitazione nella Scuola da Lui creata e accudita. Ha dato alla città, alla Puglia e non solo, l’impegno di confronti scientifici in convegni nazionali ed internazionali personalmente programmati e curati.
A tutti gli ortopedici in Italia mancherà per lo schietto e profondo confronto scientifico che lo ha sempre caratterizzato. Il Suo impegno ”di categoria” sempre illuminato lo ha guidato nella fondazione del sindacato Nuova ASCOTI, del quale ha colto l’ultima gioia nel riconoscimento meritato e condiviso da tutti i colleghi d’Italia, con la Presidenza onoraria conferitaGli a gennaio a Brindisi.
Un medico di altri tempi, un gentiluomo.
E’ vivo così in un affettuoso ricordo il prof. Vittorio Valerio.
Grato.
Michele Saccomanno
“Torno alla mia terra, alla mia Torre, dove tutto ha avuto inizio. Sono i torresi che mi hanno consentito di raggiungere traguardi inimmaginabili. E sono sempre i torresi che, nonostante il passare del tempo, domenica, con il loro voto, hanno confermato di credere in me”.
Queste le dichiarazioni rese, nella prima giornata di lavoro, dal neo-Sindaco di Torre Santa Susanna Michele Saccomanno che, con il 39,78% dei suffragi, si è imposto sugli altri quattro candidati.
Il medico torrese, senza perder tempo, ha già dato corso alle linee strategiche illustrate durante la campagna elettorale e, a breve, renderà ufficiale la sua giunta.
“Io sono solo lo strumento di una grande orchestra composta da giovani vogliosi e preparati. Sono loro che comporranno nuove melodie in grado di far danzare una cittadinanza che vuol tornare a crescere”.
Michele Saccomanno è il nuovo sindaco di Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi.
L’ex senatore di An e Pdl, candidato sindaco dell’omonima lista civica di centrodestra ha battuto Pompeo Petarra (lista Petarra Sindaco), Antonio Trinchera (lista Più Torre nel cuore) e Giuseppe Rizzo (Popolari).
Lo spoglio delle 7.060 schede votate (pari al 73,67% degli aventi diritto al voto) ha sancito la vittoria di Saccomanno che ha ottenuto 2.621 preferenze, pari al 39,78%. Alla sua lista vanno 11 dei 16 seggi del consiglio comunale.
Due vanno alla liste di Petarra, che ha conseguito 1.660 voti (25,19%) ed altrettanti alla lista di Trinchera (1.660 voti – 22,41%). Più indietro Giuseppe Rizzo e la sua Popolari per l’Italia a cui vanno 830 voti (12,59%) ed un seggio 152 sono state le schede bianche e 320 le schede nulle
"Non potrò mai dimenticare quando entrammo a Barcellona Pozzo di Gotto e vidi il letto di contenzione. Chiamarlo letto era una vergogna, era una branda semi arrugginita con un foro centrale che il malato, nudo e legato con delle corde, usava per defecare e urinare. C’era poi un altro, rinchiuso da 25 anni solo perché omosessuale, non aveva fatto niente ma la famiglia non lo voleva perchè si vergognava”. Secondo l’ex senatore gli internati sono persone malate e come tali vanno curate e recuperate nel pieno rispetto della dignità umana e dei diritti costituzionalmente garantiti: “Dimentico i ritardi, dimentico tutto, finalmente non ci sarà più un mondo veramente vergognoso come quello che abbiamo raccontato”.
Fonte: Vocidiroma.it
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